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La fanciullezza di Alfredo il Grande

Indice

Biografia del personaggio storico

Il ritratto di Alfredo

Il dipinto e i costumi dei personaggi

Fonti bibliografiche e immagini

 

Biografia del personaggio storico

Figura 1 – Statua di Alfredo il Grande, a Winchester, una statua del 1899

 

Alfredo (in inglese antico: Ælfred) detto il Grande nacque nel villaggio di Wanating [1] nell’Oxfordshire nel 849 d.C. Era figlio di Ethelwulf del Wessex [2] e della sua prima moglie Osburga [3]. Alfredo era probabilmente quarto di cinque o sei figli (non si sa di preciso) e della sua infanzia non sappiamo molto. Rimase probabilmente orfano da bambino, in tenera età, a quattro anni e nello stesso periodo seguì il padre a Roma in un pellegrinaggio. Qui si dice sia stato cresimato perfino dal papa stesso, Papa Leone IV, in accordo anche con le Cronache Anglo-Sassoni; il quale lo avrebbe unto come re, un segno che secondo molti, stando anche alla leggenda, significava che era lui il predestinato al trono del Wessex. In realtà Alfredo aveva ancora tre fratelli in vita e siccome la successione avveniva per linea di sangue maschile, è improbabile che sia stato unto come re, piuttosto che abbia solo ricevuto un sacramento direttamente dal papa e ciò poteva significare solamente un’investitura con insegne consolari. Si narra inoltre che nel suo viaggio di ritorno abbia soggiornato presso la corte dell’Imperatore Carlo il Calvo [4] dove il padre conobbe probabilmente la figlia primogenita Giuditta [5] più giovane di lui di quasi cinquant’anni, quarant’otto per la precisione. Il ritorno in Inghilterra non fu certo dei migliori perché era in atto una cospirazione contro il re ad opera di uno dei figli maggiori: Ethelbald del Wessex [6] che aveva all’epoca 25 anni. Scoppiò una guerra civile e alla fine il regno si spaccò in due, una parte occidentale ed una orientale; ad ovest Ethelbald e ad est il vecchio padre che però morì due anni dopo, nel freddo inverno del 856 d.C. nel mese di febbraio. La giovane matrigna era ora dunque vedova e i problemi di successione al trono, per la parte di Ethelwulf erano tutt’altro che risolti, così il trono tornò sotto la sola corona, al momento in mano ad Ethelbald. Lui era un giovane di ventisette anni e lei poco più che adolescente, dodici anni di meno e la sposò attirandosi le censure della Chiesa che lo condannò per incesto e dichiarò il matrimonio nullo. I due sposi non stettero insieme certo tutta la loro vita e dopo soli due anni lui morì lasciandola di nuovo vedova. In questo periodo di caos, successioni al trono, della vita di Alfredo le cronache non ce ne parlano, probabilmente visse la sua vita, infanzia e prima adolescenza a corte, ma probabilmente privo degli affetti famigliari necessari alla crescita, senza considerare che la sua matrigna (che poteva essere sua sorella) era ora anche sua cognata, avendo suo fratello quasi vent’anni più di lui. Morto il figlio maggiore, al trono ora saliva il secondo per linea di successione, Ethelbert [7] che aveva poco più di vent’anni. La giovane cognata però non era certamente propensa a passare la fede nuziale al dito di tutti i fratelli e dunque, rimasta vedova la seconda volta, secondo gli Annales Bertiniani e gli Hincmari Remensis Annales, Giuditta, nell'862 vendette tutte le sue proprietà nel Wessex e ritornò in Francia dove affrontò le ire del padre per lo scandalo del matrimonio incestuoso con il figliastro [8]. Al trono ora non saliva Alfredo, ma il terzo figlio, in linea di successione Æthelred, di poco più giovane del fratello appena morto. Questo terzo sovrano era sposato e aveva due figli, ma non fu un re efficiente e bellicoso come i suoi predecessori e si era nel periodo di piena delle invasioni barbariche da parte dei danesi. È il periodo in cui probabilmente Alfredo aveva già imparato a combattere e aveva iniziato la carriera militare. Alfredo ha ventidue anni, sposato da appena tre anni con sposò Ealhswith, figlia di un nobile di Mercia. Nei primi giorni dell’anno 871 nella battaglia di Reading il fratello sconfisse un'armata danese, ma nella seconda battaglia di Ashdown il re non mosse nemmeno un dito, standosene al centro del suo accampamento a pregare. Fu grazie proprio ad Alfredo che l'esercito sconfisse gli invasori. Lo stesso anno nella battaglia di Merton, il fratello Æthelred 871 fu ucciso. Era il mese di aprile e sul trono di Wessex saliva finalmente Alfredo.

Con sua moglie Alfredo ebbe sei figli: due femmine e quattro maschi. Grazie a politiche matrimoniali efficienti riuscì ad imparentarsi con le famiglie di Mercia e la casata delle Fiandre. È definito come il primo sovrano degli Anglosassoni, come lui stesso si definì e la sua vita è raccontata da un vescovo, Asser, ostile ai suoi fratelli, e le fonti sono del periodo compreso tra IX e X secolo. Alfredo era un appassionato di storia e cultura classica, riuscì a sconfiggere i danesi ricorrendo a tecniche belliche romane, che probabilmente aveva avuto modo di apprendere nella sua educazione. Si racconta che egli venerava il sapere antico, cosa molto rara per un re dell'epoca, ed era fermamente convinto che la cultura antica avrebbe permesso un deciso rinnovamento nella vita politica e culturale del suo regno. Dalla vittoria contro i danesi del 871 gli inglesi ottennero una pace vantaggiosa con nuovi e migliori confini. La pace permise ad Alfredo di dedicarsi alla riorganizzazione economica ed amministrativa del regno, aiutato sempre dalla cultura classica. Gli vengono attribuite le traduzioni dirette dal latino di alcune opere importanti come la Cura Pastoralis di Gregorio Magno, la Historia ecclesiastica di Beda, il De consolatione philosophiae di Boezio o i Soliloquia di Agostino d'Ippona. Egli è considerato il fondatore della cultura della nazione anglosassone, grazie anche all'iniziativa, probabilmente sua, della redazione della Cronaca anglosassone, la prima sintesi storiografica del suo regno. Pare che per la religione e la politica religiosa da adottare si fosse ispirato a Carlo Magno, e fornì un notevole contributo alla cristianizzazione della Britannia altomedievale. Morì nel 899 d.C. per cause sconosciute, a 50 anni. Fin da bambino, secondo le fonti, avrebbe sofferto di una malattia che poi è stata identificata con il Morbo di Crohn [9]. Sebbene abbia contribuito parecchio alla cristianizzazione della sua terra e abbia avuto una vita privata abbastanza normale e stabile, specie da quando si sposò, se paragonato a Carlo Magno ne seguì il destino incerto nella via della Santità. Infatti non è un Santo della Chiesa Cattolica e furono vani i tentativi nel XV secolo, da parte di Enrico VI di canonizzarlo. È tuttavia considerato un eroe cristiano dalla Chiesa Anglicana e ricordato il 26 ottobre.

 

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Il ritratto di Alfredo

Figura 2 – Alfredo il Grande in una riproduzione filologica del costume e dell’aspetto che poteva avere il personaggio storico, realizzata da George S. Stuart e fotografata da Peter d'Aprix. Fonte immagine: Wikipedia [10]

 

Spesso viene la curiosità di sapere che volto avevano persone importanti in tempi in cui appena si sapeva leggere e scrivere. La fotografia ancora, come ben saprete, non esisteva nemmeno e le immagini che lo ritraggono sono davvero molto poche. Un artista americano, anche storico, George S. Stuart ispirandosi ad alcune statue ha ricreato la probabile figura, con tanto di costume di Alfredo il Grande. Non abbiamo però descrizioni del suo aspetto fisico [11] e dunque dobbiamo affidarci un po’ alle fonti che abbiamo della moda e delle culture oltre che delle popolazioni della Britannia alto medievale. Era un uomo alto per i suoi tempi, ma non come Carlomagno (di cui però abbiamo i resti ed era alto più di 1,90 m!), magro e ossuto probabilmente considerando anche la malattia di cui soffriva. Doveva portare i capelli chiari (tipici dei Paesi del Nord ovest europeo) lunghi e probabilmente poco curati, da legarli con un laccio al bisogno. Aveva probabilmente gli occhi chiari e la pelle chiara; il volto coperto di barba, folta e lunga sul davanti un po’ come i Vichinghi (noti anche come Danesi). Vestiva secondo le usanze anglosassoni e sotto la tunica non doveva portare niente tranne una camicia, in lino o lana, usata probabilmente come vestiario intimo. Le sue vesti erano di lana grossa e spessa e la tunica arrivava poco sopra al ginocchio mentre ai piedi doveva indossare delle calze di lana tenute strette da lacci e le ginocchia erano nude. Era così dunque che doveva vestire e combattere, armato solo di spada e scudo per difendersi. I mantelli con cui si copriva erano secondo la moda del nord ovest europeo, semicircolari e ampi e chiusi sulla spalla con una fibbia o una spilla.

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Il dipinto e i costumi dei personaggi

 

La scena del dipinto che andiamo ora a vedere non ha nulla a che fare con l’intera vita di Alfredo, ma con la sua infanzia. Egli è raffigurato insieme ad una dama ed un altro fanciullo (probabilmente uno dei fratelli maggiori più giovani). I costumi sono quelli della Britannia anglosassone e i due bambini vestono secondo gli usi descritti sopra per la riproduzione della figura storica di Alfredo. La dama invece indossa, secondo la moda anglosassone, una sottoveste di lino o lana leggera e sopra una tunica un poco più corta decorata nella trama con motivi semplici celtici e religiosi (le croci). Il capo è coperto da un velo semplice e non sappiamo chi possa essere questa donna, probabilmente una nutrice visto che Alfredo rimase orfano in tenera età e che non sono a noi noti rapporti materni con la matrigna anche se la donna del ritratto è molto giovane. Il tessuto per l’abito della dama è stato probabilmente realizzato con fantasia, ma storicamente non è difficile pensare che potesse esistere un simile tessuto, la cui trama però era più presumibilmente ricamata che tessuta come per un broccato. Anche se questo tipo di tessuto era già noto da due secoli ai Bizantini non sarebbe stato impossibile, se pur molto difficile, che fosse noto anche nella moda anglosassone considerato che le reti commerciali funzionavano “a singhiozzo” a causa delle continue e violente incursioni barbariche. Oggi è possibile trovare tessuti di broccato simile, ma non identico e l’alternativa alla realizzazione di un simile costume è realizzarlo con ricami che riproducano fedelmente la trama e usando il mezzo punto.

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Fonti bibliografiche e immagini

 

Note

[1] Era un piccolo insediamento romano, ma l'origine del toponimo è piuttosto incerta. Alfredo il Grande è nato presso il palazzo reale della Wantage nel IX secolo. Questo luogo compare anche nel Domesday Book del 1086, fatto redigere da Guglielmo il Conquistatore.

[2] Aquisgrana, circa 795 – 13 gennaio 858. Regnò sul Wessex dal 839 al 856.

[3] 810 – 855 d.C. fu la prima moglie di Ethelwulf, re del Wessex. Suo padre era Oslac dell'isola di Wight, Gran maggiordomo d'Inghilterra. Fu madre di sovrani: Ethelbald del Wessex, Ethelbert del Wessex, Ethelred del Wessex e Alfredo il Grande.

[4] Francoforte sul Meno, 13 giugno 823 – Brides-les-Bains, 6 ottobre 877. Fu re dei Franchi occidentali (840-877), re di Aquitania, nominale dall'838, ma effettivo tra l'852 e l'855, re di Lotaringia (869-877), imperatore del Sacro Romano Impero (875-877) e Re d'Italia e re di Provenza (875-877).

[5] Giuditta delle Fiandre, o Giuditta di Francia (843/844 – dopo l'870), fu, attraverso il suo matrimonio con due Re del Wessex, per due volte regina del Wessex, tra l'856 e l'860, poi, grazie al suo terzo matrimonio con Baldovino I, divenne la prima Contessa delle Fiandre. Giuditta fu quindi un'antenata dei successivi Conti delle Fiandre e matrigna, e successivamente cognata, di re Alfredo il Grande.

[6] circa 831 – 20 dicembre 860 d.C. regnò sul Wessex dal 856 fino alla sua morte. Divenne re del Wessex nell'856 dopo aver costretto suo padre ad abdicare. Venne incoronato a Kingston upon Thames e sposò la sua matrigna, Giuditta, figlia di Carlo il Calvo, ma il matrimonio fu annullato a causa della consanguineità. Morì nell'860 e fu sepolto nell'abbazia di Sherborne, nel Dorset.

[7] Wessex, 835 – 865 d.C regnò sul Wessex dal 860 fino alla sua morte.

[8] Il padre la mandò nel monastero di Senlis dove essa sarebbe rimasta «sotto la sua protezione e la sua tutela reale ed episcopale, con tutti gli onori dovuti ad una regina, fino al momento in cui, se non avesse potuto mantenersi casta, si sarebbe sposata nel modo in cui prescrissero gli apostoli, cioè adeguatamente e legalmente». Giuditta qui esce dalla vita di Alfredo e non avendo dato figli al fratello maggiore, non gli mise davanti un pretendente in più al trono.

[9] Si tratta di una malattia infiammatoria cronica dell'intestino che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, dalla bocca all'ano, provocando una vasta gamma di sintomi. Essa causa principalmente dolori addominali, diarrea (che può anche essere ematica se l'infiammazione è importante), vomito o perdita di peso, ma può anche causare complicazioni in altri organi e apparati, come eruzioni cutanee, artriti, infiammazione degli occhi, stanchezza e mancanza di concentrazione. La malattia di Crohn è considerata una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario aggredisce il tratto gastrointestinale provocando l'infiammazione, anche se viene classificata come un tipo particolare di patologia infiammatoria intestinale. Ci sono prove di una predisposizione genetica per la malattia e questo porta a considerare gli individui con fratelli ammalati tra gli individui ad alto rischio. La malattia di Crohn tende a presentarsi inizialmente negli adolescenti e nei ventenni, con un altro picco di incidenza tra i cinquanta e i settant'anni, anche se la malattia può manifestarsi a qualsiasi età. Non esiste ancora una terapia farmacologica risolutiva o una terapia chirurgica eradicante la malattia e le possibilità di trattamento sono limitate al controllo dei sintomi, al mantenimento della remissione e alla prevenzione delle ricadute. La malattia è diffusa in tutto il mondo e raggiunge la massima prevalenza nelle nazioni occidentali. La prevalenza stimata per il Nord Europa va da 27 a 48 per 100.000 abitanti. La sua incidenza annuale è tra i 4 e i 10 ogni 100.000 abitanti in Scandinavia e in Gran Bretagna. In alcune famiglie è stata notata una maggiore presenza della malattia; ciò suggerisce l'ipotesi di una predisposizione genetica, collegata in special modo all'antigene HLA-B27; ciò non è però provato, e l'ipotesi risulta dunque ancora incerta. Una combinazione di fattori ambientali e predisposizione genetica sembra essere la causa più probabile. Il rischio relativo di contrarre la malattia quando si ha una mutazione in uno dei geni di rischio, tuttavia, è realtà molto bassa (circa 1:200). Alfredo il Grande pare ne soffrisse già da bambino e la sua malattia l’avrebbe ereditata il nipote, dunque a sua volta Alfredo l’aveva ereditata da un antenato, anche se non è possibile sapere chi fosse, data la scarsità di fonti precedenti. Considerando i tempi in cui visse Alfredo, le condizioni igieniche e le cure, oltre che alle scarse conoscenze mediche dell’epoca, egli visse molto considerando l’età media di vita degli individui intorno ai 30 anni al massimo.

[10] https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Alfred_the_Great#/media/File:AlfredtheGreatbyGeorgeSStuart.jpg

[11] Di Alfredo non sono mai stati trovati i resti. Originariamente fu sepolto temporaneamente il vecchio Minster Winchester, poi nel 1110, i monaci fu trasferito nelle cripte dell’Abbazia di Hyde con i resti di sua moglie e i figli. Subito dopo la dissoluzione dell'abbazia nel 1539, durante il Regno di Enrico VIII, la chiesa fu demolita, lasciando intatte le tombe. Le tombe reali e molti altri resti sono stati probabilmente riscoperti casualmente nel 1788, quando una prigione era in costruzione dai detenuti sul sito. Le bare furono spogliate del piombo, e le ossa furono poi disperse e non sono stati trovati resti identificabili di Alfred. Ulteriori scavi nel 1866 e nel 1897 furono inconcludenti.

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