Ricerca
Visitatori
Oltre il dipinto...
- Presentazione del progetto
- Nota alla navigazione
- Struttura dell'opera
- La scelta dei dipinti
- I dipinti del Castello di Neuschwanstein
- I dipinti di John William Waterhouse
- I dipinti di Edmund Blair Leighton
- I dipinti di Edelfelt
- I dipinti di Ford Madox Brown
- I dipinti di John Maler Collier
- I dipinti di Sir Frederick William Burton
- I dipinti di Dicksee
Il dipinto più visitato...
La Belle Dame de Saint-Merci
Indice Il pittore L’opera che ispirò l’opera Il dipinto e i costumi Fonti bibliografiche La Belle Dame de Saint-Merci è il solo tit...
The shadows
Il titolo di questa opera significa praticamente “Le ombre” e raffigura una damigella intenta a dipingere sul muro l’ombra di un soldato di guardia. Probabilmente è un soldato di cui la giovane è innamorata e a tal proposito il dipinto si potrebbe essere ispirato ai romanzi sull’amor cortese. Non sappiamo chi o cosa debbano rappresentare questi due personaggi, se non una scena ambientata in lontano Medioevo.
I costumi
La damigella indossa un abito semplice e affatto decorato, tipico dei secoli XII-XIII, con le maniche leggermente svasate e un po’ di strascico sulla gonna. In vita porta una cintura un poco preziosa mentre al capo reca una specie di coroncina rossa con un fioco. Deve trattarsi probabilmente di una damigella di piccola nobiltà, altrimenti avrebbe avuto abiti più sontuosi se pur semplici. Anche il cavaliere o soldato è abbigliato secondo uno stile più tipico della guardia (comune un po’ per tutto il Medioevo), con una cotta di maglia che lo veste completamente da capo a piedi e sopra a tutto porta una tunica con un'insegna, forse del suo signore o del proprio casato. Il capo è protetto da un camaglio con zuccotto che serviva a proteggere la calotta cranica e dunque non vediamo nulla di lui, tranne il volto. L’elmo è tipico della prima metà del XIII secolo, interamente chiuso e con una piccola visiera per gli occhi oltre a qualche buchino qua e là per far respirare chi c’era sotto. Il cavaliere non è in tenuta da torneo altrimenti avrebbe avuto un’armatura più completa. Se ci facciamo caso l’ambiente è molto simile a quello di altri due quadri che abbiamo già visto di Leighton e che ritroveremo in altri dipinti ancora a cui si ispirano i costumi.
L’abito della damigella è realizzabile in lino o velluto mentre la tunica del cavaliere era realizzata spesso in lino grosso o tela, specie quella dei soldati e l’emblema era ricamato spesso su un pezzo di stoffa a parte, che veniva poi cucito nella posizione corretta sulla tunica, per contraddistinguere il casato del cavaliere o quello del signore che egli serviva.
Fonti bibliografiche
- English Medieval Knight 1200-1300 di Christopher Gravett. Osprey Publishing, ed., 2002 – 68 pp.
0 commentarium:
Posta un commento
Gentile Viandante, il tuo commento sarà pubblicato non appena approvato dall'Amministratore entro 24h.
Si raccomanda di non usare questo spazio per fare commenti o domande su argomenti che non centrano con quanto scritto nel post che ti accingi a commentare. Se hai delle richieste specifiche clicca qui: Scrivici. Non si risponde tramite questo servizio poiché non sempre vi è la certezza che l'utente riceva o legga la risposta. Puoi usare questo spazio anche per esprimere apprezzamenti, nel rispetto delle norme della buona educazione e del regolamento del sito.